COS'È IL MICRODOSAGGIO?
Vi è mai capitato di sentirvi spossati, stanchi o con l'umore a terra?
Limitati nel riuscire ad eseguire i vostri compiti giornalieri, come studiare o lavorare, perché faticate a concentrarvi? Ecco, il microdosaggio potrebbe fare al caso vostro.
Ultimamente si sente sempre più parlare dei numerosi benefici degli psichedelici, sia per il corpo che per la mente che per lo spirito. Nonostante le numerose conferme scientifiche, in molti hanno paura di provare queste sostanze per via dello stato di alterazione che provocano. Un metodo per beneficiare dei loro effetti positivi, evitando però alterazioni fisiche e allucinazioni, è proprio il "microdosing", ovvero la pratica di consumare dosaggi molto bassi di sostanze psicoattive periodicamente nel tempo.
Va però sottolineato che nonostante i sostenitori del microdosaggio abbiano riportato miglioramenti nelle loro relazioni, una maggiore motivazione, più produttività sul lavoro, un incremento delle capacità cognitive e creative, nonché abitudini più sane relative al sonno, al cibo e all'esercizio fisico, e numerosi studi scientifici abbiano confermato ciò, nella maggior parte degli Stati queste sostanze sono vietate e classificate come droghe pericolose.
Di conseguenza tutte le informazioni riportate in questo articolo sono fornite solo a scopo didattico. Il nostro obiettivo è diffondere informazioni per aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’argomento, non intendiamo incentivare l’uso di sostanze illegali né sostituire la diagnosi professionale o l'assistenza sanitaria mentale.
STORIA DEL MICRODOSAGGIO
Molti studi recenti hanno confermato l’efficacia delle sostanze psichedeliche per contrastare gravi dipendenze, disturbi di ansia cronica, depressione, stress post traumatico, disturbi dell’attenzione e molto altro. Questo solitamente avviene grazie ad una sorta di dissoluzione dell’ego, che, unita alla nascita di nuove connessioni neuronali, permette di “cadere a pezzi”, per poi tornare insieme, spesso in una versione migliore di se stessi. Come dicevamo prima, però, non tutti vogliono o possono affrontare un’esperienza di questo tipo e dunque, vista l’enorme potenzialità medica di queste sostanze, era necessario trovare una soluzione per rendere i loro benefici più alla portata di tutti.
L’utilizzo di funghi e piante psicoattive ci accompagna fin dagli albori della storia umana. Sono diverse le testimonianze storiche ed artistiche di ciò, ma la pratica del microdosaggio è cominciata a diffondersi solo negli ultimi decenni. Questa pratica è diventata particolarmente diffusa grazie alle testimonianze dei consumatori che ne hanno descritto gli effetti positivi in appositi forum online molto partecipati e grazie alle persone del mondo dello spettacolo, agli studiosi e ai grandi imprenditori che stanno raccontando di come abbiano utilizzato almeno una volta questa pratica, ottenendo anch’essi ottimi risultati.
Tutte queste testimonianze positive stanno portano sempre più persone a tentare di auto-curarsi o migliorare determinati aspetti della propria vita sperimentando su di sé il microdosaggio, spesso però senza essere sufficientemente informati sull’argomento e rischiando così di peggiorare la propria situazione.
EFFETTI E STUDI DEL MICRODOSAGGIO
L’aumento del consumo delle sostanze psichedeliche con le annesse testimonianze dei loro effetti positivi, unito alla legalizzazione del loro consumo sia per uso terapeutico che ricreativo in alcuni stati USA (Oregon per primo), ha permesso ai ricercatori, fermati in passato dal proibizionismo, di ricominciare a studiare queste sostanze. Dunque, le ricerche sull’argomento non sono molto numerose e necessiterebbero di maggiori approfondimenti, ma non per questo sono di scarsa importanza.- - Una delle più importanti è la ricerca di James Fadiman sugli agenti psichedelici nei problemi di natura creativa. Per verificarne gli effetti venne data una milli-dose di LSD (una via di mezzo tra micro-dose e dose normale) ad un gruppo di lavoratori professionisti e gli fu chiesto di concentrarsi su questioni di lavoro. Il risultato fu una maggiore capacità di problem solving, un aumento di creatività, una maggiore immaginazione visiva e un accesso più diretto alle informazioni subconscie e, dunque, un aumento delle prestazioni lavorative.
- Un altro studio, effettuato in Olanda e pubblicato su “Psychopharmacology” nel 2018, volle esplorare il possibile incremento cognitivo dovuto dal microdosaggio di tartufi allucinogeni contenenti psilocibina in adulti sani. I risultati dimostrarono inalterata l’intelligenza fluida, ma le prestazioni di pensiero convergente e divergente risultarono migliorate. Il pensiero convergente è indispensabile per la pianificazione, l'organizzazione, la messa a punto di piani precisi. Quello che ci permette di guardare le cose da nuove prospettive è il pensiero divergente, che ci aiuta a trovare soluzioni alternative quando le strade canoniche e lineari non sono sufficienti.
- Sempre nel 2018, presso l’università di Toronto, venne effettuato un altro studio molto importante che rivelò come i partecipanti che avessero assunto microdosaggi riportassero punteggi più bassi nei questionari per quanto riguarda le disfunzioni attitudinali e le emozioni negative.
- Un ulteriore ricerca, pubblicata e condotta da PNAS, analizzò gli effetti del microdosaggio nei problemi sociali, in particolari sulla sensazione di esclusione e isolamento. I risultati, comparati anche con l’effetto placebo, dimostrarono come i pazienti curati con psilocibina riportassero una ridotta sensazione di esclusione sociale, accompagnata da una ridotta risposta sensoriale nella corteccia cingolata anteriore dorsale, ovvero la zona che si occupa dell’elaborazione del dolore sociale.
- Secondo un altro interessante studio, le microdosi di LSD alterano sensibilmente il senso del tempo in chi le assume, esso viene percepito in maniera dilatata, come se si vivessero più istanti nello stesso arco temporale, consentendo così maggiore capacità di organizzazione e di problem solving. Sebbene questo non provi che il microdosaggio agisca come un nuovo potenziatore cognitivo, lo studio inizia a mettere insieme una storia avvincente su come l'LSD alteri i sistemi percettivi e cognitivi del cervello in un modo che potrebbe portare a maggiore creatività e concentrazione.
PRE-SET
Prima di parlare di dosaggi e protocolli di assunzione, è bene stabilire un percorso mentale da seguire, un percorso che comincia col chiedersi: “come vorrei sentirmi una volta concluso il ciclo?”. L’intenzione è uno di quei fattori personali importanti per una buona riuscita del trattamento. Molti consigliano di tenere traccia dell’esperienza per migliorare l’efficacia del ciclo, annotando le proprie sensazioni ed emozioni quotidiane. Altre domande da porsi, utili per mettersi fin da subito sulla corretta linea di pensiero, in modo da poter affrontare meglio un cambiamento, possono essere: “Come spero che sarà la mia vita una volta completato il ciclo?”, “Quali capacità ho per raggiungere questo scopo?”, “Sono disposto ad accettare un risultato diverso dalle mie aspettative?”.Il microdosing e le sostanze potrebbero essere un mezzo che facilitano un cambiamento, ma, per far sì che ciò avvenga, il cambiamento deve partire ed essere accettato da noi stessi.
Successivamente è bene scegliere la sostanza, il dosaggio e il protocollo di assunzione.
SOSTANZE
Il microdosaggio può essere effettuato con diverse piante (ad esempio con la cannabis o con cactus psicoattivi), sostanze sintetiche (come l'LSD), funghi allucinogeni e non (es. psilocybe cubensis e lion’s mane). Essendo la maggior parte di queste illegali in Italia, nel caso vogliate provare questa pratica assicuratevi di procedere utilizzando delle sostanze di qualità. Ricordate che il mercato nero è privo di controlli qualitativi e sanitari, spesso e volentieri le sostanze vendute sono tagliate o mal conservate, diventando molto più nocive di quel che si può pensare. Se non avete la possibilità di autoprodurre (es. funghi o cannabis) assicuratevi di testare la purezza delle vostre sostanze prima di procedere al loro consumo.
DOSAGGIO
Fadiman, come abbiamo già detto, fu tra i primi a fondare il concetto di “microdosaggio”. Con questo termine indicava una dose pari a 1/10 di quella che induce a un viaggio intenso.
Partendo da questa proporzione possiamo ricavare indicativamente la giusta microdose per le diverse sostanze. Va ricordato però che ogni individuo ha una soglia di tolleranza differente, essa varia sia in base al peso che alla predisposizione psico-fisica di ognuno di noi, e dunque è meglio cominciare sempre con dosi estremamente minime.
- - Indicativamente per l’LSD i dosaggi variano dai 5 ai 20 ug. Se si possiede LSD sotto forma di cartone, esso può essere tagliato in pezzi più piccoli in base alla concentrazione iniziale, in modo da calcolare la concentrazione corretta sulle sezioni più piccole. Ricordate però che non sempre le gocce si distribuiscono in maniera uniforme e dunque alcuni pezzettini, soprattutto quelli centrali, possono essere più potenti di altri. Trattandosi di dosaggi così minimi, l’LSD è più difficile da microdosare.
- Per microdosare la Cannabis è necessario conoscere invece la concentrazione di THC nel fiore o estratto che si vuole consumare, in quanto le microdosi oscillano tra i 2.5-10 mg di THC. Ricordate che nel caso consumiate questa pianta fumandola, circa il 70% dei principi attivi andranno persi per via delle alte temperature raggiunte con la combustione.
- Per quanto riguarda il microdosaggio della psilocibina vi consigliamo di utilizzare il calcolatore di dosaggio di Zamnesia. Vi sarà chiesto di scegliere la tipologia di funghi o tartufi che volete consumare, il vostro peso e il tipo di viaggio che volete fare (in questo caso scegliete microdosaggio appunto).
PROTOCOLLI
Come già un po’ anticipato in precedenza, il microdosaggio è una pratica che va fatta periodicamente nel tempo, ma con quale cadenza? I programmi di assunzione sono molteplici e diversi, principalmente sperimentati con la psilocibina. L’origine della molteplicità dei programmi è dovuta fondamentalmente dalla diversa esperienza e assuefazione dei consumatori.
- -“Fadiman Protocol” è il programma di assunzione più comune, è stato sviluppato da James Fadiman in persona e consiste nell’assumere la propria microdose un giorno sì e due no, per circa 1-2 mesi. Il concetto alla base di questo programma è evitare un’assuefazione eccessiva fin da subito, per questo è consigliato ai principianti che hanno un assuefazione bassa o pari a zero. Secondo questo programma i giorni di assunzione variano di settimana in settimana, quindi in alternativa è possibile fissare due giorni fissi nei quali assumere la microdose.
- -Il “Microdosing Institute Protocol” è stato creato per scopo medico dal Microdosing Institute, poiché, secondo le loro analisi, il microdosing ottiene maggiori risultati positivi per il trattamento di depressione e ansia sociale. Esso consiste nell’assumere la microdose un giorno sì e uno no per 1-2 mesi. Con questo protocollo il rischio di assuefazione è alto, lo si consiglia principalmente a chi ha già avuto esperienze di almeno un ciclo e vuole risentire di un effetto più forte.
- “Paul stamets Protocol” fu ideato dal famoso micologo Paul Stamets. Questo protocollo prevede l’assunzione di psilocibina in contemporanea con Niacina (vitamina B3) e il fungo Lion’s Mane (non allucinogeno). Questa combinazione, per quanto complessa, è in grado di fornire un effetto duraturo e positivo sul cervello. Questa combinazione deriva dal fatto che il fungo Lion’s Mane possiede proprietà neuroprotettive e neurogenerative, tant’è che viene usato anche come alimento per prevenire la demenza. La niacina invece promuove lo sviluppo neuronale e il mantenimento del sistema nervoso centrale e, poiché provoca la vasodilatazione, aiuta a trasportare le molecole di psilocibina e di Lion’s Mane attraverso la barriera emato-encefalica. Attenzione: aumentare la quantità di niacina non aumenta gli effetti benefici, anzi, c’è il rischio di sviluppare ipotensione e disturbi della vista e potrebbe creare pure effetti secondari indesiderati, temporanei, subito dopo l’assunzione. Il metodo consiste nell’assunzione di queste tre componenti per quattro giorni consecutivi a cui seguono tre giorni di riposo, per un ciclo di un mese. I dosaggi consigliati per i funghi sono di 0.1-0.2g, 100-200 mg di niacina e 5-20 g di Lion’s Mane. Questo protocollo è consigliato per i più esperti per via dei dosaggi e la sua complessità.
- “Intuitive Protocol” è un protocollo che prevede l’assunzione in modo completamente intuitivo, ma con una sola regola: lasciare almeno un giorno di pausa dopo un’assunzione. Questo protocollo è solitamente il più usato da coloro che hanno già affrontato uno o due cicli di un protocollo diverso e sanno meglio come reagisce il proprio corpo, in quanto ogni persona risponde in modo diverso a queste sostanze.
Solitamente il microdosaggio viene assunto la mattina appena svegli, poiché l’effetto energizzante e creativo può rendere più difficile addormentarsi. Diversi psiconauti però, dopo aver assunto microdosaggi prima di andare a dormire, riferiscono di aver vissuto sogni più vividi e di essersi svegliati più riposati il giorno seguente.
POSSIBILI RISCHI E PARERI CONTRARI
Alcuni studiosi ipotizzano che un uso frequente nel tempo di sostanze allucinogene possa favorire la cardiopatia valvolare o VHD (Valvular Heart Disease), ovvero danni alle valvole cardiache che controllano il flusso di sangue dentro e fuori dal cuore. La VHD può causare quindi mancanza di respiro, debolezza e morte cardiaca improvvisa. Ormai è dimostrato che i farmaci con una forte affinità di legame del recettore della serotonina 2B (5HT 2B) sono collegati alla malattia. L'LSD e la psilocibina presentano preoccupazioni per la VHD perché anch'essi si legano al recettore 5HT 2B . Assumere quindi questi psichedelici potrebbero potenzialmente causare VHD se microdosati per diversi mesi o addirittura anni. La dose e la durata del trattamento sono fondamentali per determinare i risultati, che possono essere benefici o dannosi.
Un’altro studio che indagava i possibili effetti negativi del microdosaggio ha fatto emergere che un quinto (quindi il 20%) di tutti i microdosatori intervistati ha riferito di aver subito qualche tipo di effetto negativo psicologico o fisico tale da interrompere il microdosaggio. Tra gli effetti negativi veniva spesso menzionata l'intensificazione dei sintomi di partenza, come ad esempio l'ansia. Tuttavia solo una piccola percentuale dei microdosatori (1-3%) del presente studio ha indicato che gli effetti negativi sono durati per giorni dopo la somministrazione. È interessante notare che il motivo principale per cui gli utenti hanno interrotto il microdosaggio non era dovuto a effetti collaterali negativi, ma piuttosto perché lo ritenevano non efficace. Questa percepita mancanza di efficacia però può essere correlata alle alte aspettative che le persone hanno sviluppato nei confronti del microdosaggio, ad esempio influenzate dai resoconti eclatanti letti online.
Infine, diversi psiconauti che potremmo definire “Old School” sono contrari a rendere alla portata di tutti i benefici di queste sostanze tramite il microdosaggio, in quanto la vera potenza di queste molecole, sempre secondo loro, la si può capire solo affrontando un viaggio intenso e completo. Il microdosaggio aiuterebbe a curare solo i sintomi di determinati disagi, mentre i viaggi intensi aiuterebbero a riconoscere l’origine del problema e di conseguenza ad affrontarlo e risolverlo. Il microdosaggio, a loro avviso, può servire solo per avvicinare le persone a queste sostanze, aiutarle a disfarsi di alcune convinzioni e comportamenti dannosi assorbiti dalla società, così da poter affrontare successivamente, un viaggio intenso con un macrodosaggio più facilmente.
CONCLUSIONI
Una cosa che è chiara sugli psichedelici e altri psicoplastogeni è che sia la dose che la frequenza dell'esposizione contano. Sfortunatamente, non si sa ancora abbastanza per fornire a chiunque un chiaro manuale sui benefici e sui rischi dell'assunzione di dosi diverse in periodi di tempo differenti di questi farmaci. Sappiamo che singole dosi elevate somministrate in condizioni appropriate possono essere terapeutiche. Sappiamo anche che molte persone affermano che il microdosaggio è un punto di svolta e ci sono prime indicazioni di potenziali benefici terapeutici. Ma potrebbero esserci serie preoccupazioni in agguato sotto la superficie. Come al solito rimaniamo convinti che le persone adulte dovrebbero essere trattate come tali e dunque essere informati dei fatti e, una volta consapevoli dei possibili rischi e benefici, lasciate libere di prendere da soli le proprie decisioni.>> Clicca qui e unisciti al nostro gruppi Telegram dedicato agli Psiconauti <<
Si ringrazia J. e Giulia per aver aiutato a realizzare questo articolo.