Vi piace fumare all’estero? Occhio a farlo in questi paesi!
Pronti per le vacanze? Fate però attenzione alle leggi dei paesi che visitate.
Si è vero, tutti noi sappiamo che la cannabis, per quanto da poco legale in alcuni Stati, è illegale in tanti altri, tra cui il nostro.
È anche vero però, e qui bisogna fare molta attenzione, che se in Italia fumare una canna comporta al massimo il sequestro e una sanzione amministrativa, in altri paesi si rischiano diversi anni di reclusione, punizioni corporali o in casi estremi anche la pena di morte!
Proprio lo scorso 4 maggio infatti è stata arrestata in Arabia Saudita Ilaria De Rosa, hostess italiana di 23 anni. Le accuse non sono ancora state formalizzate, ma secondo quanto saputo dai funzionari del consolato italiano, la ragazza sarebbe stata trovata con una canna nascosta nel reggiseno.
Quindi, onde evitare altri problemi diplomatici tra l’Italia e i paesi che vogliamo visitare, analizziamo alcuni degli Stati con le leggi più severe verso la cannabis e le altre sostanze stupefacenti:
🇦🇪 Emirati Arabi Uniti: Per decenni, il codice penale della nazione, basato sulla legge islamica, o Shariah, aveva tolleranza 0 verso qualsiasi sostanza. Ciò ha portato all’arresto di turisti solo perché trovati con “tracce di sostanza”. Dal 2021 invece, chi trovato con piccole quantità potrà “cavarsela” con una multa tra i 5 e i 27 mila dollari e, in caso di reclusione, questa sarà “solo” di pochi mesi invece che diversi anni come prima. In caso di spaccio si può però ancora rischiare la pena di morte.
🇯🇵 Giappone: Il possesso di erba, può costare fino a cinque anni di prigione, o sette se c'è un sospetto di spaccio, oltre una potenziale multa fino a 18mila dollari.
🇸🇦 Arabia Saudita: La reclusione per uso personale di cannabis, per chi trasgredisce per la prima volta, potrebbe costare da 1 a 6 mesi di carcere, con o senza frustate. La reclusione per spaccio di droga può variare da 2 a 10 anni di carcere con frustate. Lo spaccio ripetuto e/o il contrabbando di grandi quantità di droga di solito comportano pene più dure in carcere o possono anche includere la pena di morte. Ricordiamo però che non esiste in realtà una vera e propria legge scritta in merito. I giudici emettono le sentenze sulla base della loro interpretazione della sharia, la legge islamica, e al diritto consuetudinario, cioè a quelle norme di diritto tramandate oralmente e che si formano con la tradizione all’interno di una comunità.
🇸🇬 Singapore: il possesso o il consumo possono comportare un massimo di 10 anni di carcere, con una possibile multa di $20.000, oltre alla fustigazione. Il traffico, l'importazione o l'esportazione di oltre 500 grammi può comportare la pena di morte.
🇲🇾 Malesia: Le persone sorprese in possesso di 50 grammi o meno, possono essere condannate alla reclusione fino a 10 anni. Mentre per i trafficanti la legge prevede la pena di morte obbligatoria. Si presume che anche solo con 200 grammi si sia trafficanti.
🇮🇩 Indonesia: paglia, piante lavorate o parti di piante di cannabis, tra cui resina e hashish, sono classificate come gruppo di stupefacenti. Chi trovato a consumare rischia una pena detentiva massima di 4 anni. Per il possesso, coltivazione e approvvigionamento la pena detentiva varia da 4 a 12 anni e multa. Per coltivazione di più di 1 kg o 5 piante la reclusione può variare 5 a 20 anni o all’ergastolo. Nel caso di più di 1 kg o 5 piante: pena di morte, ergastolo
🇵🇭 Filippine: Per chi viene sorpreso con 10 grammi o più di hashish, o con 500 gr di cannabis , le sanzioni prevedono: Ergastolo o potenziale condanna a morte e multe da 500.000 pesos a 10 milioni di pesos. Il possesso di meno di 10 grammi di hashish o 300 grammi di cannabis comporta sanzioni leggermente meno severe, tra cui: da 20 anni all'ergastolo e una multa di 500.000 pesos. Infine, per quantitativi di hashish inferiori a 5gr o 200gr di cannabis, le condanne sono nuovamente ridotte a una pena detentiva da dodici a venti anni e una multa che va da 300.000 a 400.000 pesos.
🇮🇷 Iran: Al giorno d'oggi le leggi sull'uso della cannabis sono piuttosto ambigue, ma, secondo il rapporto di Harm Reduction International, in Iran, tra il 2008 ed il 2018, sono state giustiziate più di 3mila persone per reati connessi al possesso di droga. Nel 2017 c’è stato un leggero ammorbidimento delle leggi con il rialzo dei quantitativi minimi necessari, affinché i reati siano punibili con la morte – la soglia è stata portata da 5 a 50 grammi per sostanze naturali quali l’oppio e l’erba.
Questi sono solo alcuni dei paesi con le leggi più severe: se la nazione non è inserita in questa lista non vuol dire che tolleri le sostanze stupefacenti. Di molte nazioni si fa addirittura fatica a risalire alle possibili conseguenze di uso e possesso, quindi per maggiore sicurezza, prima di visitare un nuovo paese, controllate le leggi in vigore e in caso di dubbi evitare di trasportare, consumare o acquistare sostanze illegali.
Ricordate inoltre che molti poliziotti lavorano anche in borghese per strada. Non è il caso di chiedere a chiunque possa sembrare uno spacciatore dove trovare della cannabis.
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