[VIDEO] Il presidente Biden grazia i detenuti condannati per Cannabis
Il presidente americano Joe Biden ha mantenuto la promessa fatta durante la campagna elettorale, concedendo la grazia a migliaia di americani condannati per l'uso ed il possesso di Cannabis.
"È già legale in molti Stati ed i precedenti penali da possesso di marijuana hanno portato solo ad inutili barriere nel lavoro, nella possibilità di prendere casa e nelle opportunità educative"Afferma il presidente durante il discorso, sottolineando il fallimento del proibizionismo. Inoltre, Biden ribadisce la disparità razziale tra i condannati: bianchi e neri consumano allo stesso modo, ma a pagare le conseguenze più gravi sono le persone di colore. A seguito di queste affermazioni, il presidente ha proposto 3 steps per terminare l'approccio fallimentare condotto fino ad ora:
- Come primo step ha concesso il "perdono" per tutti i precedenti penali a livello federale per possesso di Cannabis. Bisogna comunque sottolineare che la maggior parte dei detenuti per possesso di Cannabis negli USA sono detenuti statali, dunque la "grazia" di Biden si ripercuoterà su "poche" migliaia di detenuti.
- Consapevole di ciò, come secondo step, il presidente Biden ha esortato tutti i governatori dei singoli Stati a seguire il suo esempio e rilasciare quindi tutti i detenuti accusati di possesso di cannabis;
- Come terzo e ultimo step, il presidente ha richiesto di rivalutare la classificazione della Cannabis, in quanto momentaneamente è inserita nella stessa scheda dove rientrano anche l'eroina e LSD.
In più, Biden ha sottolineato che, anche se le leggi federali e locali sulla marijuana cambiano, quelle riguardanti il traffico, il commercio e la vendita ai minori rimarranno invariate.
Si tratta di un passo importante, ma che infuocherà il dibattito politico tra democratici e repubblicani. Anche se quest'ultimi, nel tempo, stanno cambiando la propria posizione sul tema: da completamente contrari, ora cominciano a capire i vantaggi di una possibile legalizzazione. Infatti, secondo alcuni esponenti conservatori del congresso, sostenuti persino da Amazon, la cannabis americana è la più preziosa al mondo e gli americani sono essenzialmente seduti su un raccolto in contanti che persone da tutto il mondo pagherebbero quattro o cinque volte di più. Questa risorsa non viene però esportata per via delle leggi federali che lo impediscono.
La paura è quindi quella che questo mercato venga sì regolamentato a livello federale, ma a vantaggio di grandi multinazionali per fini economici, andando a discapito dei singoli consumatori e limitando così i vantaggi sociali.
Tutto sommato si tratta di un’ottima notizia!
Speriamo che serva da esempio per l’Italia, dove ricordiamo che un terzo dei detenuti è stato condannato per aver infranto l’art. 73 del testo unico degli stupefacenti. L'articolo 73 non riguarda il semplice possesso di cannabis, chi lo riceve è infatti accusato di detenzione o coltivazione a fin di spaccio. Bisogna anche ribadire che in Italia, essendo assente la possibilità di coltivare Cannabis per uso personale, a ricevere queste accuse sono molto spesso semplici consumatori che autoproducono per sé o che vengono sorpresi con qualche grammo di troppo. Un "grazia" in stile americano non solo sarebbe giusta dal punto di vista etico, ma anche necessaria per via dell'enorme problema di sovraffollamento delle carceri.
"La legge sulle droghe è il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri. Basti pensare che senza detenuti per art. 73 (spaccio) o senza detenuti dichiarati ‘tossicodipendenti’ non si avrebbe alcun problema di sovraffollamento nelle carceri italiane” - Libro Bianco delle droghe 2022.
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