Con un nuovo decreto, emanato a fine febbraio, il Ministro Speranza ha ufficialmente reso illegale anche l’Ayahuasca dimostrando così la sua ignoranza in merito.
Questo decreto inserisce nella tabella I del testo unico sugli stupefacenti non solo l’Ayahuasca estratta ma anche due delle piante da cui si può ottenere (Banisteriopsis caapi e Psychotria viridis) e alcuni dei principi attivi in essa contenuti (armalina e armina).
A supportare questa decisione sono stati citati due casi presunti di intossicazione dovuti alla sostanza, nello specifico nel 2011 e nel 2018. Due soli casi presunti in oltre 10 anni dimostrano più la sicurezza di questa sostanza piuttosto che la sua nocività.
Ma cos’è l’Ayahuasca? Si tratta di un mix di piante che solitamente viene ingerito. Questo mix contiene tra i vari principi attivi anche DMT (molecola già illegale da diversi anni) e viene usano da centinaia, se non migliaia di anni, dalle tribù indigene del Sud America come potente medicina naturale o come bevanda sacra.
Recenti studi hanno dimostrato come l’Ayahuasca sia in grado di curare gli stati depressivi e dell’umore, le dipendenze da droghe pesanti e promuova la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni: proprietà indispenabili in una società come la nostra che porta sempre più disfunzioni psichiche e inclinazioni alle dipendenze.
Quindi si, l’Ayahuasca è ufficialmente illegale ora sul suolo italiano e lo stesso vale per alcune delle piante da cui la si estrae. Ma le fonti di DMT sono praticamente infinite, sono davvero numerose le piante da cui la si può estrarre.
Come al solito la guerra alle “droghe” è destinata a fallire. Reprimere e condannare non servono. Bisogna educare ed informare, così che aumenti la consapevolezza e l’autogestione.
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fonte: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/03/14/22A01608/sg