HASH CURING

HASH CURING

Vuoi sapere come migliorare odore, sapore e consistenza del tuo hash?

Scopri cosa serve, quando serve e come farlo al meglio.

Cos’è ?
L’hash curing, altrimenti detto sudata, sbuffata o spuffata è quella tecnica che ci permette di modificare la texture e il sapore del fumo, tramite pressione e calore applicato. Ricordiamo che è una tecnica abbastanza semplice, ma che per essere eseguita al meglio saranno necessari alcuni materiali fondamentali. Infatti senza il giusto supporto, si può rischiare di fare notevoli danni al nostro materiale.
Le cure possono essere di vario tipo: per immersione a calore, naturale, a freddo o cold cure. (Esistono anche metodi di cura più grossolani che tratteremo successivamente, visto che li sconsiglio). Ognuna di queste tecniche avrà metodi e tempistiche differenti e andrà a modificare in modo diverso il nostro materiale.
La cura è una degradazione che consente di trasformare un materiale più fresco ed oleoso in uno più asciutto/dry. Quindi, questo processo non può essere invertito e si consiglia perciò di non esagerare e di conservare il fumo in modo accurato.
Questa tecnica è utile solamente su materiali freschi, che si presentano vetrosi alla vista o stiky e di alta qualità (sull’hash semi dry o materiali molto contaminati vegetalmente servirebbe a modificarne solo la texture e la consistenza, magari perdendo anche quel poco di sapore che hanno), inoltre serve a rendere il materiale più maneggiabile e ad aumentarne terpeni e aromi.

Non serve quando:

-il materiale è di scarsa qualità.
-il materiale si presenta già scuro e degradato.
-quando vi arriva dry/asciutto. (ciò significa che è già stato curato)


Diciamo anche che il processo di cura non è obbligatorio e varia a seconda dei gusti. Infatti nel fumo sticky potremmo trovare sapori, che una volta trattato, potrebbero perdersi o evolversi in altri, perciò consiglio di sperimentare per trovare lo stato ideale per voi. Esagerando con il processo si andrà incontro ad una veloce degradazione e perdita dei maggiori terpeni. Questo porterà uno sballo più ridotto e maggiormente fisico e un sapore più piatto.


Quando un fumo è cotto?
Un fumo cotto, da non confondere con uno stiky, si differenzia da quest’ultimo perché è un materiale che ha ricevuto per troppo tempo calore (over Curing) o luce degradandosi. Pur essendo entrambi morbidi al tatto le differenze si possono vedere molto facilmente all’interno.
Nel fumo cotto troveremo un colore scuro e pressoché omogeneo.
Tagliando un materiale fresco invece, questo  presenterà tutte le sfumature dei tricomi. Un buon materiale infatti all’interno presenterà almeno tre tonalità di colore.

hash curi

Cura a caldo ( immersione)
roner hash curing

Materiali fondamentali: 
-Macchina sottovuoto
-Pentola 
-Roner da cucina 
-Plastica alimentare o sacchetti per cucinare il pollo al microonde (possono essere sostituiti da carta forno anche se è sconsigliata perché assorbe oli e terpeni)

Avvolgere il materiale ben stretto prima nella plastica alimentare e poi nella carta forno per far si che penetri meno luce possibile (consiglio la carta forno marrone), mettere poi il pacchettino dentro una busta per sottovuoto e sigillarla eliminando l’aria (uno dei maggiori fattori di degradazione sono appunto aria e luce).
Per maggior sicurezza si può fare un doppio sottovuoto visto che poi andrà immerso in acqua. Riempire una pentola con una quantità d’acqua tale da permettere al pacchetto e al roner di essere completamente immersi, infatti sarà proprio l’acqua calda che essendo distribuita in maniera uniforme su tutta la superficie del materiale permetterà una cura perfetta.

Una volta fatto questo potrete attaccare il Roner e impostare i parametri. 
Io consiglio di impostare il roner ad una temperatura non superiore ai 27° per non bruciare i terpeni e rovinare il materiale. Volendo le temperature potrebbero essere aumentate fino a 34° max, anche se io lo sconsiglio. Ovviamente più si alzerà la temperatura più i tempi di cottura andranno a diminuire. Le tempistiche andranno in base alla consistenza del materiale di partenza, alla quantità che andremo a trattare e allo stadio a cui lo vorremo portare. Diciamo che possono volerci dalle 8 alle 24 ore a seconda della quantità, del calore e della cottura desiderata. Una volta terminato questo processo tirarlo fuori dall’acqua, lasciarlo riposare 10 minuti a temperatura ambiente e almeno 12 ore in frigo senza mai aprire il sottovuoto. 24 ore  in frigo sarebbe ottimale, sconsiglio di non superarle mai se non si è in possesso di un frigo no frost.

CURA NATURALE:

hash curing

La cura naturale si differenzia dalla cura ad immersione per i maggiori tempi di esecuzione e per un miglior risultato finale, in quanto riducendo la temperatura e aumentando notevolmente le tempistiche si otterrà un risultato via via sempre migliore, favorendo l’uscita di terpeni che con la cura con roner non si otterrebbe.

L’esecuzione è pressoché identica a quella precedente ma ovviamente non andrà immerso in acqua e non necessiterá l’utilizzo del roner.
Sarà necessario infatti trovare un luogo della casa possibilmente al buio dove la temperatura sia costante sui 20-22° (se non si è in possesso di attrezzature professionali).
Anche qui ovviamente vale il discorso delle temperature che potrebbero raggiungere anche i 27° .
Consiglio come range/tempistiche: 

-20°/22° da una settimana a 20 giorni . 
-24° /27° da 7 a 4 giorni 

Anche per questo processo non aprire mai il pacchetto per controllarlo, e una volta terminato lasciare riposare in frigo.

hash curing

COLD CURE O CURA A FREDDO:
La cold cure si chiama così appunto perché andremo ad utilizzare il freddo, sempre in combo con la pressione, per mutare il fumo. 
Come abbiamo già detto abbassando le temperature si andranno ad allungare ulteriormente i tempi , questa cura può durare da qualche mese fino a uno o più anni… infatti come il vino e i fiori di cannabis , anche il fumo migliora il suo sapore nel tempo e con la giusta cura e conservazione, chi riuscirà ad avere pazienza potrà assaggiare  terpeni unici che solo tramite una cura così lunga verranno ad esaltarsi . Esistono prove di hash invecchiati anche di 10 anni con successo. 

Le cose di cui abbiamo bisogno sono sempre le stesse :

-Sottovuoto (qui obbligatorio )
-Pellicola alimentare e carta forno 
-Un contenitore re-stash o comunque un buon contenitore ermetico preferibilmente in vetro o alluminio 
-Frigo no frost consigliato per evitare la formazione di ghiaccio/ acqua, che possono essere causa di formazione di condensa e quindi di muffa nel nostro materiale . 

A questo punto, come sempre, preparate il vostro pacchettino avvolgendo il vostro  materiale con plastica alimentare ben stretta, poi un bel giro di carta forno e per finire chiudete in sottovuoto. Io consiglio anche qui di fare almeno un paio di giri di sottovuoto. Mettere sul fondo di un contenitore ermetico della carta forno in modo che il pacchettino non sia a contatto diretto con il vetro, che potrebbe formare condensa e umidità. Appoggiare il pacchettino dentro il contenitore e chiudere ermeticamente e posizionare in freezer. A questo punto, a meno che nn siate in possesso di un mini frigo/freezer usato solo per questo, consiglio di  non mettere il contenitore a contatto diretto con altri cibi congelati e di posizionarlo nel cassetto che aprirete di meno per evitare grossi sbalzi di temperatura (c’è chi avvolge il barattolo anche in un panno di stoffa come ulteriore protezione).

Ora non resta che armarsi di pazienza e aspettare che tempo e temperatura facciano il loro lavoro. Ricordo di non aprire mai il pacchettino fino alla fine del procedimento e una volta aperto è consigliato non rimetterlo dentro, ma usarlo anche se non ha raggiunto lo stadio che volevate. Segnate le tempistiche e correggete eventuali errori la volta seguente.
Lasciate poi riposare il materiale scartato in un barattolo ermetico  chiuso in un luogo fresco e asciutto per almeno 24h prima di assaggiare.

hash curing

TECNICHE CASALINGHE:
Esistono, come accennato in precedenza, tecniche più casalinghe e rudimentali che però se fatte con cura posso sostituire metodi più tecnici con risultati abbastanza accettabili sulle piccole quantità. 
Il metodo è sempre lo stesso: avvolgere il fumo il più stretto  possibile e per mezzo del calore costringerlo a rilasciare gli olii. 
Per fare ciò avvolgere sempre in plastica alimentare o carta forno e se non si ha modo di mettere sottovuoto usare la pellicola stringendo forte e cercando di lasciare meno aria possibile fra uno strato e l’altro .
A questo punto vengono usati vari metodi per dare calore. I più gettonati sono una notte nelle palle, calzini, sotto una tetta o sopra il modem o la play, ma questo per meno tempo ( ricordiamo che nessuno di questi posti ha temperature costanti e ottimali perciò ognuno faccia i suoi esperimenti ).

hash curing modem
Se si ha a disposizione il sottovuoto invece si può procedere scaldando un po’ di acqua al microonde. Una volta fuori mettere la pentola in un luogo al buio e immergere il fumo completamente facendo attenzione che resti immerso.
Non preoccupatevi se l’acqua sarà calda perché poi si raffredderà molto velocemente (shock termico) e lasciarlo immerso il tempo dovuto . Siccome l’acqua raffredda abbastanza in fretta andrà lasciato di più che col Roner. L’acqua arriverà ad avere una temperatura ambiente e vi servirà solo a spargere calore uniformemente.  Le tempistiche con questi metodi dipendono da vari fattori ambientali e personali, perciò consiglio a tutti di fare dei tentativi con piccole quantità per non rischiare di rovinare tutto. Diciamo che a grandi linee potrebbero essere di 1 notte per il calore corporeo, 10/16 ore per gli apparecchi elettronici e sopra le 24 ore in acqua temperatura ambiente. Una volta terminati questi procedimenti ricordo di fare sempre riposare il materiale a temperatura ambiente in un barattolo ermetico per un po’ prima di assaggiare.

CONCLUSIONI:
Volevo ricordare a tutti che questa operazione serve a migliorare odore, sapore e consistenza del nostro materiale e a non fargli perdere più olio possibile (Infatti sarebbero tutti terpeni persi). Una buona cura avverrà quando si sarà riusciti a curare il fumo senza far perdere tutte le proprietà al suo interno e non quando aperto il pacchetto sarà ricoperto di olio fuoriuscito (Strategia di marketing usata da molti plug per invogliare ad acquistare). Ora con queste basi siete liberi di fare tutti i vostri esperimenti, ricordando che l’hash curing non è una scienza esatta ma piuttosto una serie di metodi tramandati nel tempo e molto diversi tra loro. Solo per fare alcuni esempi, in alcune parti del mondo, il fumo viene curato avvolto in foglie di banane, sottoterra, dentro sacche ricavate dallo scroto delle pecore e dei montoni, ecc… Consiglio di studiarvi la storia dell’hash nel mondo augurando buon divertimento a tutti.

hash curing
☮️HASH IS LOVE HASH IS LIFE☮️

Autore: Ashiri
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