Per anni media e politici hanno diffuso la teoria della “sindrome a-motivazionale da Cannabis”, ovvero lo stereotipo che vede il consumatore di cannabis come “pigro e demotivato”, senza che ci fosse un vero e proprio studio a sostegno della tesi.
Ma ora, grazie ad un recente studio inglese, guidato da scienziati dell'University College di Londra (UCL), dell'Università di Cambridge e dell'Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neuroscienze del King's College di Londra, questa teoria è stata smentita.
Lo studio è stato condotto per esaminare se i consumatori di cannabis presentino livelli più alti di apatia (perdita di motivazione) e di anedonia (perdita di interesse per il piacere ottenuto da ricompense) e se siano effettivamente meno disposti ad esercitare uno sforzo fisico per ricevere una ricompensa. Lo studio ha coinvolto 274 adulti e adolescenti consumatori di cannabis, affiancati da un secondo gruppo di non consumatori della stessa età e sesso. Questa ricerca faceva parte dello studio CannTEEN ed i risultati sono pubblicati sull’International Journal of Neuropsychopharmacology.
Durante lo studio, i partecipanti hanno compilato dei questionari per verificare l’anedonia, nei quali gli veniva richiesto di valutare affermazioni come “mi piacerebbe stare con la famiglia e con gli amici intimi”; e un secondo questionario, nel quale gli veniva chiesto quanto fossero interessati ad apprendere cose nuove o quanto fosse probabile che avrebbero portato a termine un lavoro.
Martine Skumlien, dottoressa candidata al Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Cambridge, ha affermato:
“Siamo rimasti sorpresi nel vedere che c’era davvero poca differenza tra consumatori e non consumatori di cannabis quando si trattava di mancanza di motivazione o mancanza di divertimento, anche tra coloro che usava cannabis ogni giorno. Questo è contrario alla rappresentazione stereotipata che vediamo in TV e nei film”.
Lo studio ha persino dimostrato che i consumatori di cannabis hanno ottenuto punteggi leggermente inferiori in anedonia rispetto ai non utilizzatori, ovvero hanno dimostrato di essere più in grado di divertirsi, senza trovare differenze significative anche per quanto riguarda i livelli di apatia. Inoltre, non è stato trovato alcun legame tra apatia e anedonia con il frequente uso di cannabis.
Attenzione però, questo non vuol dire che sotto effetto di Cannabis non possiate sentirvi rilassati a tal punto da non voler far nulla. Gli effetti sono soggettivi e cambiano anche in base alla propria predisposizione psico-fisica del momento. Dunque, alcuni soggetti, consumando determinate tipologie di Cannabis, potrebbero sentirsi più "svogliati", ma una volta finito l'effetto, torneranno come prima senza conseguenze a lungo termine.
Il problema può sorgere nel momento in cui da “uso” si passa ad “abuso” della sostanza e quando si diventa dipendenti da essa. Quindi, un primo step consigliato sarebbe quello di riconoscere se il proprio uso rientra nella categoria dell’abuso e/o della dipendenza.
Se, invece, notate che l'uso di questa pianta vi porti via troppe energie anche in caso di uso sporadico, un consiglio allora potrebbe essere quello di provare diverse percentuali e rapporto di principi attivi, assicurarsi di consumare prodotti di ottima qualità, o rivedere la quantità e il metodo di assunzione, cercando l'equilibrio più adatto alla propria predisposizione psico-fisica.