La Cannabis, nonostante oggi venga spesso e volentieri demonizzata, possiede una storia millenaria antica almeno quanto la storia dell'agricoltura, tanto che si ipotizza sia stata tra le prime piante coltivate dall’uomo. Ma come mai c’è così tanto interesse verso questa pianta?
La risposta è da ricercare nelle sue numerose e utili proprietà tecniche, alcune conosciute fin da tempi remoti. La Cannabis veniva infatti soprannominata anche “maiale vegetale”, poiché di lei, come per il maiale, non si buttava via niente: ogni parte della pianta era utile per qualcosa. Già allora veniva utilizzata per ottenere energia, tessuti, alimenti, carta, e molto altro!
Vuoi saperne di più sulla sua storia? Leggi l’articolo sulle sue Radici Storiche.
In questo articolo, invece, andremo ad elencare gli attuali possibili utilizzi che rendono questa pianta un’importante risorsa ecologica, in grado di rivoluzionare alcuni dei settori più inquinanti dell’industria moderna.
Proprietà alimentari: L'alto apporto proteico della canapa fa sì che essa sia particolarmente adatta sia per chi segue una dieta altamente proteica (come atleti e sportivi), sia per vegani e crudisti che vorrebbero compensare la mancanza di proteine animali. La canapa alimentare può essere consumata in diverse forme (semi, farina, oli) e può essere utilizzata per farci tisane, antipasti, primi, secondi, contorni, snack e dolci! Con la farina, che tinge gli impasti di verde, si possono realizzare pane, pasta, focacce, pizza e biscotti. L’olio di cannabis è invece l’alimento che contiene più omega 3 in assoluto. (Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Proprietà alimentari della Cannabis)
Settore Tessile: La Canapa tessile era ben radicata nella nostra cultura e le fibre di questa pianta erano per l’Italia un vanto in tutto il mondo! Questa tradizione storica fu però interrotta dalle leggi proibizioniste e dall’avvento della fibre sintetiche. Le stesse fibre che nel tempo hanno infestato il mondo di micro-plastiche, inquinando come sappiamo mari, acqua potabile e cibo! Oggi, l'industria della moda rappresenta una delle principali cause di inquinamento al mondo: da sola è responsabile del 10% dell'inquinamento globale. Ma il problema non è rappresentato solo dalle fibre sintetiche: devi sapere che il cotone occupa solo il 3% dei terreni agricoli del mondo ma ha bisogno del 25% dei pesticidi utilizzati in totale! La canapa, al contrario, è una pianta a crescita fitta e soffoca letteralmente tutte le piante concorrenti. Questo significa che non sono necessari erbicidi chimici aggressivi. E non solo la canapa è delicata sulla terra, ma richiede anche pochissima acqua. Durante la coltivazione ha bisogno del 50% di acqua in meno, mentre durante la lavorazione utilizza quattro volte meno acqua del cotone. Per quanto riguarda il consumo di suolo invece, la canapa richiede anche una quantità relativamente piccola di terra da coltivare: a parità di resa in fibra necessita della metà degli ettari di cui necessità il cotone. (Vuoi approfondire l’argomento? Clicca qui)
Bioplastiche Ultimamente sono sempre più in uso le bioplastiche, ovvero plastiche ottenute da fonti rinnovabili, biodegradabili o compostabili. La bioplastica di canapa potrebbe superare il polimero grezzo a base di petrolio nei prossimi decenni, poiché la canapa è molto più vantaggiosa da coltivare. Dal seme al raccolto ha bisogno solo di pochi mesi; le piantagioni richiedono meno pesticidi, fertilizzanti e acqua rispetto ad altre risorse bioplastiche, come il cotone e il legno. Tramite le bioplastiche si può formare praticamente qualsiasi tipo di imballaggio, pezzo di arredamento, attrezzatura medica e altro ancora. Le bioplastiche non richiedono né nuove infrastrutture né lo sviluppo di nuove tecnologie. Ne è l’esempio una startup siciliana, Kanèsis, che unisce la bioplastica in canapa alle stampanti 3d. (Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Proprietà delle Bioplastiche e la Cannabis)
Biocombustibile in canapa
Si stima che se gli Stati Uniti coltivassero il 6% di terreni per produrre biomasse potrebbero coprire l'attuale domanda di petrolio e gas, senza doversi inventare nuove guerre per poter mantenere il privilegio di guidare le loro automobili. Assurdo vero? Devi sapere che i combustibili possono essere ricavati anche da fonti non fossili, sia animali che vegetali. Tra i vegetali con il più alto tasso di rendimento abbiamo il riso, le barbabietole da zucchero e indovina un po’? Anche, e soprattutto, la cannabis! Essa può fornire principalmente due tipi di carburante: il bio-diesel, e l’etanolo.
+ Il bio-diesel si ottiene dalla spremitura dei semi, da cui si ottiene un olio pari al 30/35% del peso proprio peso. Alcuni studi hanno dimostrato inoltre che il 97% di questo olio può essere trasformato in biocarburante. Il bio-diesel è tra i carburanti più sicuri da trasportare, è tre volte meno infiammabile del diesel derivato dal petrolio, è interamente biodegradabile ed è l’unico carburante alternativo che non richiede modifiche agli attuali mezzi di circolazione.
+ L’etanolo è ottenuto invece tramite pirolisi, un’antica tecnica usata anche dagli antichi egizi. Questa tecnica consiste nell'applicare un forte calore alla biomassa vegetale in assenza di aria. La canapa è tra i maggiori produttori di biomassa sulla terra: grazie al clima ideale presente in Italia si riescono a ricavare 20 tonnellate di biomassa per ettaro in soli 4 mesi e, come abbiamo visto, è tra le culture meno inquinanti sul pianeta. Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti la canapa è il produttore di combustibile da bio-massa che richiede meno specializzazione sia nella coltivazione, sia nella trasformazione di tutti i prodotti vegetali. (Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Presto realizzeremo un articolo specifico sui Biocombustibili in canapa )
Bioedilizia Nell’ultimo periodo sta facendo sempre più strada il concetto di Bioedilizia, ovvero la pratica di costruire e ristrutturare edifici in maniera ecologica, utilizzando materiali naturali e tecniche costruttive che riducono l’impatto energetico delle nostre abitazioni, nonché i consumi. Anche in questo settore la Cannabis rappresenta un'importante risorsa. E’ possibile utilizzarla infatti per ottenere mattoni, intonaci, “cappotti” isolanti e pannelli fonoassorbenti, sia per edifici vecchi che di nuova costruzione. Gli edifici costruiti con la canapa, oltre a ridurre del 70-80% i costi energetici, diventano anche «carbon negative» assorbendo più CO2 di quanta ne producano. Questo li rende perfettamente in linea con i nuovi obiettivi europei di decarbonizzazione del patrimonio edile e permette dunque di beneficiare di importanti incentivi economici. Per ultimo, ma non meno importante, in caso di demolizione, essendo un materiale completamente naturale risulta perfettamente riciclabile.
(Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Presto realizzeremo un articolo specifico sulle sulla Bioedilizia in canapa )
Sapevi che la carta di canapa è stato per millenni il tipo di carta più diffuso? La costituzione americana è scritta su carta di canapa, così come la prima Bibbia stampata da Gutenberg. Con l’inizio della rivoluzione industriale però si puntò sempre di più sulla carta ottenuta dagli alberi e la carta di canapa fu quasi dimentica. Oggi invece questa carta torna a far parlare di sé, soprattutto per i suoi vantaggi ecosostenibili: il dato più importante è sicuramente che un ettaro di canapa, in pochi mesi, riesce a produrre la stessa quantità di cellulosa ottenuta da 4 ettari di bosco in decine di anni! La fibra e il legno della canapa sono già di un colore chiaro e, di conseguenza, lo è anche la carta che ne deriva. Non ha bisogno quindi del processo di sbiancamento, il quale è dannoso per l’ambiente e che invece è assolutamente necessario per la carta ottenuta dagli alberi. Oltre ad un vantaggio per l’ambiente, rappresenta anche una maggiore sicurezza per la salute delle persone che lavorano regolarmente in queste industrie. E, a proposito di ambiente, bisogna ovviamente ricordare che i campi di canapa assorbono in proporzione molta più CO2 degli alberi ed è una cultura che cresce praticamente ovunque, senza aver bisogno di pesticidi e fertilizzanti chimici. Questo permetterebbe alle industrie di consumare una materia prima a km0, andando a limitare notevolmente l’inquinamento provocato dai mezzi necessari a trasportare i tronchi dai boschi alle cartiere. Tutto fantastico vero? Pensa che anche una volta usata la carta di canapa non smette di stupirci. A differenza della carta ottenuta dagli alberi quella di canapa può essere ricaricata fino a sette volte, mantenendo sempre un’elevata qualità!
(Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Presto realizzeremo un articolo specifico sulle sulla Carta di canapa )
Fitodepurazione
Ormai tutto ciò che ci circonda è inquinato, anche la terra in cui cresce il nostro cibo. Esistono però delle soluzioni che permettono di bonificare e risanare terreni agricoli contaminati. Tra queste soluzioni c’è la fitodepurazione, ovvero l‘insieme di processi che permettono alle piante di assorbire dal terreno le sostanze inquinanti e i metalli pesanti. Questa è una capacità che in realtà hanno diverse piante: la canapa però è particolarmente adatta alla bonifica dei terreni, perché cresce molto in fretta e riesce ad evitare l’effetto tossico dei materiali pesanti che assorbe; in proporzione al suolo occupato produce molta più biomassa delle altre piante; necessita di poca acqua e crescendo restituisce il 60-70% delle sostanze nutritive che prende dal terreno; nonché assorbe 4 volte la CO2 media che viene tolta dagli alberi. Che dire… grazie canapa! (Vuoi approfondire l’argomento? Presto realizzeremo un articolo specifico sulle Presto realizzeremo un articolo specifico sulle sulla Fitodepurazione e la canapa )